
Martedì 26 luglio 2016 ci ha lasciati Pia Pera, scrittrice lucchese che ha saputo innalzare i giardini e le piante al significato di vita e di letteratura allo stesso tempo. Nel suo proficuo rapporto con il podere in cui ha vissuto a pochi chilometri da Lucca, nelle sue opere e negli articoli scritti per il mensile Gardenia ha creato la nuova immagine di quel che è un giardino nella realtà contemporanea: palestra di cultura, esercizio di natura, pazienza e progettualità, ricerca del proprio equilibrio, consolazione e risorsa vitale. Soprattutto gioia, stupore. Pia Pera è stata una creatura solare, allegra e profonda.
La ricorderemo in visita per molti anni a VerdeMura e Murabilia con passo leggero e sguardo rapito dalle piante e dai fiori, sempre con un sorriso per chiunque le parlasse e la intrattenesse sul tema del giardino. La SLA (sclerosi laterale amiotrofica) se l’è portata via a 60 anni, ma resteranno i suoi libri e la sua lezione di serenità nell’affrontare la malattia e la morte. Resterà anche la camelia ‘Pia Pera’ che le è stata dedicata lo scorso aprile con una cerimonia nel corso di VerdeMura.
“Il giardiniere e la morte si configura allora così: il rifugiarsi in un luogo ove morire non sia aspro” – Pia Pera “Al giardino ancora non l’ho detto”, Ponte alle Grazie 2016
Sotto la Camellia japonica ‘Pia Pera’ dedicata alla scrittrice dal vivaista Andrea Antongiovanni.