Esposizione a cura di Mirella Presot Collavini
Il giglio sacro del Giappone (Rohdea japonica) è una delle piante più amate in quella nazione ed è l’espressione delle caratteristiche estetiche apprezzate nel collezionismo botanico del Paese del sol levante. La Rohdea è una pianta erbacea perenne sempreverde originaria della Cina e del Giappone, dove vive in boschi umidi e su pendii erbosi. Cresce lentamente da un rizoma sotterraneo e sviluppa foglie coriacee e spesso caratterizzate da variegature.
Fiorisce in primavera con una spiga di fiori bianchi verdastro che non supera l’altezza delle foglie e che vengono impollinati dalle lumache producendo un grappolo di bacche rosso brillante simili a quelle dell’arum. La Rohdea è coltivata in Giappone da almeno 500 anni. Secondo la tradizione porta fortuna per questo è spesso regalata a chi ha una casa nuova, quando viene inaugurata una nuova attività o come regalo di compleanno.
È il Giappone dove la popolarità di Rohdea, dove si chiama omoto, ha raggiunto il suo apice. Lì la pianta non viene coltivata nei giardini ma in vaso come una specie di bonsai erbaceo. La giapponese Rohdea Society ha registrato oltre 600 cultivar nominate, alcune delle quali vendute ai collezionisti per migliaia di dollari. Le esposizioni di Rohdea si svolgono con grande partecipazione. Le cultivar sono classificate in base alla lunghezza e allo spessore della foglia, alla forma della foglia e alla presenza e al tipo di variegatura.