Murabilia ha chiesto ad alcuni vivaisti e progettisti di giardini di offrire idee e soluzioni sulle tendenze del giardino contemporaneo e qualche appunto creativo sullo stile dei giardini giapponesi applicabile nei nostri giardini.
VIVAIO CENTRAL PARK – DOA una porta sul Giappone
Il vivaio Central Park rivela la sua collezione ventennale di piante provenienti dal Giappone in una composizione unica ed armonica: DOA, il giardino oltre la porta. Un portale rosso realizzato interamente in bambù introduce ad un vero e proprio giardino di piante giapponesi: piccoli alberi, arbusti e perenni. Autori: Mario Mariani, Matteo Boccardo, Maria Teresa D’Agostino Collaborazione tecnica: Matteo Radaelli.
FIAMMETTA BARSANTI – FRANCESCA PANELLI – Riflessioni d’acqua
La parola RIFLESSIONE, spunto progettuale di questi giardini temporanei all’interno del tema generale «Il Giappone», ci coinvolge immediatamente per la caratteristica dei giardini acquatici di riflettere l’esterno all’interno dello specchio d’acqua. Certamente stiamo alludendo alla riflessione come fenomeno fisico, ma sono certa che fra questo e l’accezione del termine legata al pensiero, ci siano grandi connessioni. La prima immagine che ci è venuta in mente è il Gorinto, una scultura in pietra da esterno, un insieme simbolico, ordinato e decodificato di geometrie unite da un preciso ordine: un tempietto che invita alla meditazione. Una seconda immagine riguarda l’importanza dei percorsi nei giardini giapponesi. Giardini i quali appaiono estremamente naturali laddove il percorso, al contrario, è spesso ben disegnato
Abbiamo unito le due cose. Abbiamo ‘decostruito’ il Gorinto, le sue 5 geometrie, invece che in verticale, trasportandole in orizzontale, disponendole su di un percorso. Perché il giardino acquatico? Riflessione. L’habitat acquatico è indiscutibilmente uno dei pilastri dell’ecosistema naturale, fonte e veicolo della vita. Noi inclusi. L’acqua viene rigenerata dalle piante e con lei dunque ogni essere vivente.
SOLE CHE SORGE – Il giardino giapponese di Luca Santonocito
Questo progetto non vuole ricalcare letteralmente la tradizione paesaggistica giapponese, in quanto ciò costituirebbe una copia falsata e, anche con la migliore delle volontà, infedele. Mira, piuttosto, a traslitterarla secondo una personale interpretazione, articolata su tre piani:
Il piano floristico: si è prediletto l’uso di specie il cui areale di origine è strettamente orientale (es. Euonymus altaus, Aspidistra elatior, Acer palmatum etc.) o quantomeno asiatiche (es. Albizia julibrissin) Il piano paesaggistico: la distribuzione su più livelli desidera ricordare, in scala, i terrazzamenti tipici delle risaie orientali. Il piano simbolico: il sole sorge a est e il fatto che compaia sulla bandiera stessa del Giappone descrive chiaramente la grande fierezza di questo paese di essere la regione più orientale del pianeta. In questo giardino Il sole è rappresentato da un Acer palmatum atropurpureum, il più famoso tra gli aceri giapponesi. Esso, ‘sorgendo’, illumina l’orizzonte, per questo sugli spalti sono state collocate file di piante a foglia rossa o aranciata in prima fila, seguite da file di essenze a foglia verde, ancora ‘in ombra’.
Per entrare ed assistere a questa ‘alba’, si passa attraverso un portale, costituito da due colonne di Albizia julibrissin. Ciò desidera richiamare il famoso simbolo del torii, il portale che conduce ai santuari shintoisti e in generale ai luoghi sacri abitati dai kami, gli spiriti della natura.
ANDREA TORRI – La Foglia
Il tema è un giardino giapponese rivisitato in Toscana e monito a curare bene il verde che è vita. L’area espositiva non è altro che una foglia di ciliegio, come di carpino, o di qualsiasi altra pianta. Ma è una foglia motore della vita della pianta e di conseguenza del pianeta. La foglia lavora per produrre ossigeno ed eliminare anidride carbonica (fotosintesi) e in questo modo permette la respirazione di ogni essere vivente. Realizzazione è a cura della AIPV – Associazione Italiana Professionisti del Verde.
VERA LUCIANI – Sulla via del bambù
Sulla via del bambù, un camminamento ecosostenibile per arrivare in uno spazio ricco di biodiversità.