Ursula Drioli Salghetti e Pietro Von Schweinichen illustrano la storia e le esperienze di uno dei più famosi giardini italiani
Il giardino di Villa Piacenza Boccanegra è documentato dal XVI secolo ma l’aspetto attuale deriva degli interventi attuati negli ultimi due secoli. Il parlamentare Giuseppe Biancheri lo acquistò dai marchesi genovesi de Mari nel 1865. Tra il 1906 e il 1923 Ellen Willmott, ricca ereditiera e paesaggista inglese, fece costruire due riserve d’acqua, tracciò vialetti e camminamenti, piantò specie esotiche d’ogni genere, palme da datteri e un filare di eucalipti. Nella seconda metà degli anni Cinquanta, Mario Sertorio, industriale piemontese realizzò una seconda terrazza-belvedere, dopo quella originaria affacciata sul giardino e sul mare. Nel 1983 Boccanegra passa nelle mani capaci di Guido Piacenza e Ursula Salghetti Drioli, entrambi botanici eccellenti che lo hanno portato all’aspetto e alla fama attuale. Il giardino infatti è stato riportato al senso che aveva voluto dargli Ellen Wilmott: sono stati introdotte e acclimatate innumerevoli specie nuove, perlopiù dall’Australia, al Sudafrica, al Cile, alla California spesso ottenute da seme, combattendo con l’estrema aridità estiva del giardino e il terreno poco profondo e in pendenza ottenendo un giardino naturale, che si governa in buona parte da solo.
Ursula Salghetti Drioli Piacenza – biologa marina livornese, ha sposato Guido Piacenza, collezionista di piante e per lungo tempo vivaista speciale del Mini Arbiretum. Proprio in cerca di piante particolari, Ursula ha incontrato l’amore e una nuova vita. Per essere vicina al figlio che studiava in Francia, ha un poco alla volta preso in mano le sorti del giardino di Boccanegra, presso Ventimiglia, ereditato dal marito e a inizio Novecento proprietà della giardiniera inglese Ellen Wilmott. Il lavoro di acclimatazione di specie provenienti dai climi mediterranei di tutto il mondo quest’anno ha valso a questa botanica il riconoscimento internazionale della Veitch Memorial Medal della Royal Horticultural Society