L’orticoltura toscana tra il XVII e il XVIII secolo in una vivacissima cornice di respiro internazionale, ricostruita grazie a lunghe ricerche d’archivio e alla pubblicazione di documenti inediti.
LIBRI: Daniele Angelotti – L’orto del granduca – Botanica e agronomia nella Toscana di Cosimo III de’ Medici, De Luca Editori d’Arte, Roma 2022, 272pp.
Sabato 3 settembre 2022, ore 11:00 – spazio incontri del baluardo La Libertà
Negli anni di regno di Cosimo III de’ Medici si assiste in Toscana all’ultima grande stagione sperimentale patrocinata dai principi medicei nell’ambito delle discipline botaniche e agronomiche. Erede di una tradizione familiare ben nota in Europa sin dal Rinascimento, questo sovrano investì ingenti risorse nell’orticoltura facendo tesoro delle ricerche condotte in accademie, università e spezierie oltre che di quanto appreso da illustri precettori e durante i frequenti viaggi giovanili. Sostenendo studiosi del calibro di Francesco Redi, Pietro Nati, Michelangelo Tilli e Pier Antonio Micheli, Cosimo III orientò le intuizioni e le esperienze della Nuova Scienza verso una piena maturità e favorì uno straordinario avanzamento delle conoscenze legate al mondo vegetale. Le spedizioni da lui finanziate in terre lontane permisero inoltre di reperire nuove varietà di erbe medicamentose, fiori, frutti e ortaggi che si diffusero rapidamente nei possedimenti granducali coniugando sempre ornamento e utilità. Fondamentali per la ricerca qui presentata sono stati documenti d’archivio talvolta inediti – tra cui carteggi, diari e inventari di collezioni botaniche – approfonditi in relazione ai trattati specialistici dell’epoca e alla coeva produzione di disegni e dipinti naturalistici. L’orticoltura toscana tra il XVII e il XVIII secolo si contestualizza così in una vivacissima cornice di respiro internazionale, fornendo spunti preziosi per indagare pagine di storia considerate spesso, a torto, come minori.
Daniele Angelotti – Dopo essersi specializzato in architettura del paesaggio presso l’Università degli Studi di Firenze ha iniziato a collaborare con enti pubblici e privati per progetti di conservazione e valorizzazione dei giardini storici. Attualmente in servizio presso il Giardino di Boboli come assistente museale, affianca al lavoro l’attività di ricercatore concentrandosi in modo particolare sulla storia dei giardini medicei. Autore di varie pubblicazioni, è stato borsista dell’ateneo fiorentino contribuendo alla stesura delle linee guida per il restauro del giardino di Villa La Quiete mentre per conto dell’ex Ufficio Parchi e Giardini del Polo Museale Fiorentino e delle Gallerie degli Uffizi si è occupato di ricerche specifiche su Boboli seguendo sempre un approccio interdisciplinare volto ad approfondire lo stretto legame tra la dimensione artistico-architettonica e quella botanica.