Joseph Atkin è uno dei più giovani giardinieri capo del Regno Unito, dirige gli Aberglasney Gardens a Llangathen (Carmarthenshire – Galles). Appassionato di piante fino dalla tenera età, nel giardino e vivaio familiare, Atkin si è diplomato al Pershore College poi al Royal Botanic Gardens Kew. Vincitore di numerose borse di studio si è recato in Cina, Cile e molti paesi europei per studiare le piante. Dopo essere rientrato al Pershore College come docente, è stato chiamato come capo giardiniere agli Aberglasney Gardens mentre ha proseguito le esperienze all’estero in Sudafrica e poi nella Royal Horticultural Society come giudice e coordinatore del Thalictrum Forum. Appassionato di piante rare, insolite e spettacolari di fascia temperata, le sue competenze spaziano dalle piante alpine, alle erbacee perenni, agli alberi e arbusti principalmente delle aree temperate del mondo, compresa la flora subtropicale e desertica.
Rosie Atkins ha iniziato la carriera al quotidiano Sunday Times. Nel 2002 ha fondato la rivista Gardens Illustrated, che ha diretto per dieci anni prima di diventare, per quasi nove anni, curatore del Chelsea Physic Garden, il più antico giardino botanico di Londra. E’ membro del consiglio della Linnean Society, è giudice e presiede il comitato delle piante legnose della Royal Horticultural Society, siede nei direttivi di numerose istituzioni nazionali inglesi di beneficenza legate ai giardini e alla botanica, come The Great Dixter Charitable Trust e il Professional Gardeners’ Trust; è membro del comitato consultivo di Historic England.
Christopher Brickell botanico inglese, esperto di orticoltura internazionale e di nomenclatura delle piante, è stato direttore della Royal Horticultural Society dal 1985 al 1993, oltre che collaboratore dei Kew Gardens e dell’orto botanico di Edimburgo e aver svolto incarichi in numerose commissioni internazionali. Ha partecipato a spedizioni botaniche in Cina, Georgia, Asia Centrale, Sikkim, Turchia, Grecia e Patagonia. Per la divulgazione ha curato una monumentale enciclopedia di 750 pagine che consta della descrizione di 8000 piante con 5000 fotografie a colori, uno dei testi di giardinaggio più diffusi nel mondo.
Andrea Cattabriga ha raccolto una delle più grandi collezioni di cactus del pianeta, circa 35mila esemplari, di cui 10mila di specie in via d’estinzione, che la rendono unica. Laureato in Scienze Naturali presso l’Università di Bologna, dal 1987 è membro della IOS (Organizzazione Internazionale di Studio delle piante succulente). È membro della Commissione per la Sopravvivenza delle Specie, gruppo per le piante succulente della IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura). È responsabile come Garden Editor per la ABC (Associazione per la Biodiversità e la sua Conservazione) presso la BGCI (Botanical Garden Conservation International). Ha scritto alcuni manuali e numerosi articoli sulla coltivazione delle piante succulente e ha collaborato alla stesura del libro ‘Threatened Cacti of Mexico” (Anderson E.F., Arias Montes S., Taylor N.P., Royal Botanic Gardens Kew, 1994).
Oliver Colin è un appassionato collezionista di piante specializzato nei due generi Aspidistra e Mahonia di cui detiene le collezioni nazionali francesi notificate dal Conservatoire des collezioni Vegetales spécialisées (l’equivalente francese Plant Heritage britannico) di cui è stato segretario per oltre dieci anni. Ha viaggiato molto ed è un grande conoscitore dei giardini della Île de France.
Kenneth Cox è un vivaista nato nel 1964 in una famosa famiglia di floricoltori: nipote del ‘cacciatore di piante’, scrittore e vivaista Euan Cox e figlio di Peter Cox (Victoria Medal of Honour). Le tre generazioni sono considerate i maggiori conoscitori mondiali di rododendri. Kenneth è autore di numerosi libri sul rododendri è si è distinto organizzando dal 1995 ad oggi ben nove spedizioni nel sud e sud-est del Tibet e Arunachal Pradesh (India). Kenneth è a capo dell’azienda di famiglia Glendoick Gardens Ltd in Scozia, vivaio specializzato in rododendri, azalee, ericacee, e altre piante introdotte dalla famiglia Cox da tutto il mondo.
John David è attualmente il responsabile scientifico della tassonomia orticola della Royal Horticultural Society, per la quale ha cominciato a lavorare come botanico capo nel 2005. E ‘membro della Commissione IUBS per la nomenclatura delle piante coltivate. Sta conducendo un progetto di ricerca lungo termine sui generi Narcissus e Nerine. Altro ambito professionale di grande impegno è rappresentato dalla conservazione delle piante coltivate e minacciate, il Plant Heritage Threatened Plant Project, al quale lavora dal 2006. È membro del comitato consultivo del Chelsea Physic Garden e segretario delle collezioni della Linnean Society.
Gianfranco Giustina – E’ vincitore della prestigiosa Veitch Memorial Medal 2014 della Royal Horticultural Society, un premio che lo pone nell’Empireo dei più importanti giardinieri del mondo. Al suo enorme lavoro di ricerca e innovazione si deve, dal 2004, l’inserimento delle Isole Borromee, sul Lago Maggiore, nell’esclusivo circuito della Royal Horticultural Society. Giustina lavora qui come giardiniere dagli anni successivi al termine dei suoi studi. Questa posizione gli ha consentito di venire in contatto con i più grandi botanici d’Europa e approfondire le sue conoscenze internazionali. Dal 2006 è diventato ufficialmente Curatore dei giardini Borromeo (Isola Bella ed Isola Madre).
John Grimshaw – Direttore – curatore del Yorkshire Arboretum è vice presidente del comitato delle piante legnose e presidente della commissione sulla nomenclatura e tassonomia vegetale della Royal Horticultural Society. E’ inoltre ‘anziano onorario’ della comunità Maasai di Lerang’wa, Tanzania. Grimshaw ha dedicato tutta la sua vita allo studio delle piante nel loro habitat con particolare predilezione per quelle africane. Laureato in botanica si è specializzato conseguendo il dottorato in Ecologia forestale africana presso l’Università di Oxford. Ha lavorato nei Paesi Bassi presso l’azienda K. Sahin, Zaden. BV come responsabile dello sviluppo dei settori ‘perenni’ e per il commercio delle sementi. Fra il 2003 e il 2012 è stato curatore del Colesbourne Park nel Gloucestershire e in particolare del giardino storico della famiglia Elwes e della collezione di bucaneve. Notevole l’attività pubblicistica: co-autore di Snowdrops (2002) e di New Trees, Recent Introductions to Cultivation (International Dendrology Society – Royal Botanic Gardens, Kew 2009). Autore de The Gardener’s Atlas The Origins, Discovery and Cultivation of the World’s Most Popular Garden Plants (2003).
Gabriel Rochard architetto paesaggista ha fondato nel 2011 l’Atelier Gabriel uno degli studi di architettura del paesaggio emergenti a livello europeo negli ultimi anni. Laureato presso Institut d’études politiques de Paris, dopo un master in Marketing Management presso ESSEC e dieci anni di lavoro nel settore ha deciso di tornare al giardino, una passione profonda fino dall’infanzia. Si è diplomato in progettazione del giardino e del paesaggio presso l’Ecole Nationale Supérieure du Paysage de Versailles per poi trascorrere poi un periodo di lavoro presso il rinomato studio del paesaggista Louis Benech. Rochard è appassionato di flora mediterranea e progetta giardini nell’Ile de France, e nell’ Europa meridionale. Cura un giardino privato in Bretagna e uno sperimentale in Grecia.
Joseph Simcox ha aperto una nuova strada per la conoscenza sul futuro del cibo. Etnobotanico, con oltre trecento viaggi di esplorazione in cento Paesi del mondo, ha studiato le risorse alimentari offerte dalle piante, valorizzando le risorse locali, da condividere e salvare dall’omologazione per raggiungere un rapporto consapevole e sostenibile con il pianeta che ci ospita. Personaggio ‘senza fissa dimora’ (da anni infatti non ne possiede una), dice di ritenere casa sua qualsiasi luogo del pianeta che lo ospiti. Collabora con istituzioni, aziende sementiere, organizzazioni per la biodiversità e contro la fame nel mondo. Il cuore del suo lavoro è quello di promuovere l’uso e la coltivazione di piante alimentari poco conosciute perchè è sempre più indispensabile un equilibrio tra l’uomo moderno e la natura, se l’uomo desidera proseguire a prosperare sul pianeta.
