Verbale della commissione selezionatrice n. 1 del 05/06/2017
Verbale della commissione selezionatrice n. 2 del 12/06/2017
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Modulo di partecipazione – 2017 – Inscription form
Dieci giardini effimeri sugli spalti delle mura di Lucca – dopo l’edizione zero dello scorso anno torna il design festival della città di Lucca: Mura Creative – paesaggi emergenti tra tradizione e modernità.
L’evento si tradurrà in dieci allestimenti paesaggistici che si sfideranno in un contest di livello internazionale. Il tema scelto per Mura Creative 2017 è uno sguardo a Oriente: la Cina.
L’evento è il frutto della collaborazione fra Opera delle Mura, Ordine degli Architetti di Lucca e in adesione con AIAPP, l’Associazione Italiana Architetti Paesaggisti, Sezione Toscana – Marche – Umbria.
I dieci giardini effimeri saranno dislocati sugli spalti fra i baluardi San Regolo e La Libertà. Il bando di concorso, aperto ad architetti, agronomi e paesaggisti in forma individuale o in gruppo.
Organizzazione:
Murabilia – Opera delle Mura di Lucca
Ordine degli Architetti di Lucca
Coordinatrice del progetto: Elisa A. M. Varetti
Referente Ordine Architetti Lucca: Alessandra Del Rosso
di Maurizio Di Curzio, Federica Pisani e Marco Giacchero (giovane team under 35)
Realtà o immagine reale? il progetto si pone come limite tra elementi reali e pura trasposizione dell’immaginario insito in ognuno di noi, composta di segni e colori che rimandano ad un’immagine del reale, creata in maniera soggettiva, l’idea del giardino cinese parte dunque dal suo pittogramma.
La cultura cinese si esprime tramite simboli, che attraverso l’esperienza prendono consistenza visiva, in altre culture però, un segno rimane tale e per esprimere un’immagine ha bisogno della sua reale percezione.
Proprio questo dualismo da forma a PIC to CHINA, un segno concretizzato attraverso gli elementi reali del giardino cinese.
di Dariuche Dowlatchahi, Leonardo Galli e Lanfranco Rosso
Kokebagua, il giardino dei mutamenti: Il ba-gua (pa kua), è la rappresentazione grafica della natura stessa della realtà, il continuo alternarsi di divenire ed essere, espresso dal susseguirsi di otto trigrammi,che combinati tra loro danno vita agli esagrammi dei “I Ching”, il libro dei mutamenti.
Il giardino si compone degli otto elementi che formano il ba-gua: acqua, vento, lago, tuono, montagna, fuoco, terra e cielo, rappresentati da specie Vegetali, come bonsai, orchidee ed alberi da frutto, come il kumkuat ed il melograno, utilizzati nell’iconografia orientale come simboli di fertilità e abbondanza. Ogni pianta è esposta nella tecnica del kokedama, la “perla di muschio” sospesa, in armonia con la tradizione taoista e la millenaria passione del popolo cinese per la cultura botanica e del giardino.
di Massimo Canfailla, Roberta Patalani, Sharon Micciola, Riccardo Patalani e Federica Lucchesi
Affascinati e stupiti di come un piccolo essere riesca ad unire popoli diversi e lontani: il Bombyx Mori. Una piccola falena da cui, nel lontano 1900 A.C. (data incerta) nasce la creazione e la lavorazione della seta, grazie al bozzollo creato da questa piccola creatura. Ogni bozzolo contiene circa 2km di filo di Seta pura. Nell’ultima delle tre trasformazioni avviene la “salita al bosco”, una serie di stecche intrecciata dove le larve costruiscono il bozzolo prima della schiusa. Lucca, forte nella tradizione della seta già dal medioevo, fa di questa lavorazione un suo vanto. La nostra struttura vuole fortemente rendere omaggio a questa lunga tradizione, dove una piccola creatura, una bellissima falena, crea una merce così rara e prestigiosa che fa impazzire re ed imperatori. Creando un forte legame fra Occidente e Oriente (le vie della Seta). “La salita al bosco”, infatti è il nome della nostra opera: un grande contenitore, un bozzolo di 6×4 composto da parti in ferro e Giunco, piegato a tessere la struttura. All’interno della nostra opera, sempre a simboleggiare i rapporti commerciali e culturali fra Occidente ed Oriente, abbiamo inserito una selezione di particolari Spezie che transitavano lungo la via della seta. Il giorno prestabilito, al tramonto, 10 persone sfileranno fili dal bozzolo contenitore a segnare simbolicamente sul terreno “la Via della Seta”: un punto di partenza, l’incontro tra persone e tra l’umanità.
di Giovanni Impagliazzo e Alessia Impagliazzo
“Rinascita” nasce sul concetto dei percorsi della vita, è un giardino tra rapporti opposti, ma sempre complementari tra loro; si percorre una via di purificazione, prima in un corridoio lineare buio si vive lo sconforto, dopo in un percorso sinuoso luminoso affronteremo il cambiamento, trovando la rinascita. Il fruitore all’ingresso troverà dei sassi dove potrà scriverci sopra, questo diventerà da un piccolo ciottolo a un vero macigno, questo durante la prima parte farà sentire il suo peso, nella seconda parte, la luce e le piante disposte, alleggeriranno il pensiero dell’ospite e attraverso questa via arriverà alla fonte della rinascita.
di Marinella Spagnoli, Daniele Gemignani e Mariangela Borrelli
Marco Polo tornando dal suo viaggio in Oriente, portò con sé ogni sorta di ricchezza, la sua carovana contava innumerevoli carri ricolmi di mercanzie mai viste.
Vi era un carro particolarmente gradito a Marco Polo, esso custodiva il ricordo dei giardini di Cina. In quei giardini aveva riconosciuto tutta la civiltà e la cultura cinese: non solo erano la rappresentazione del paesaggio, ma anche le religioni e i simboli di quella terra, la pittura, la letteratura, la calligrafia. Così su quei carri viaggiò l’idea dell’Oriente.
di Fiammetta Barsanti e Francesca Panelli
Il progetto parte da uno sguardo paesaggistico delle vaste e bellissime colture asiatiche, e le porta a linee di un giardino, avvicinando la coltivazione del cibo a quello spirituale del tempio.
O meglio, del suo giardino.
di Andrea Fraschetti, Ornella Piano, Simone Giacchini, Michaela Kasparova, Ruggero Bandoni
Impossibile immaginare un mondo senza vegetazione, alberi-fiori-piante sono le creature più antiche e diffuse sulla Terra. Il PRINCIPIO. L’IDEOGRAMMA del giardino cinese è la rappresentazione di ciò che ne è principio, essenza, ne esplicita gli elementi costitutivi in equilibrio e contrasto: il muro che delimita, una tettoia-padiglione che ripara, un laghetto-acqua punto focale ed elemento indispensabile-vitale in contrasto con la staticità delle rocce e le piante.
La sfida è materializzare l’ideogramma, percorrendolo all’interno e potendone osservare la forma dall’alto della cortina delle mura, e reinterpretare le diverse specie vegetative trovando la parentela, gli elementi fondamentali che accomunano con quelle mediterranee.
di Giulia Barone e Sara Zaveti (giovane team under 35, menzione Mura Creative 2016)
Il paesaggio preso in prestito è una tecnica paesaggistica tipica dei giardini orientali cinesi, che consiste nell’incorporare elementi esterni del paesaggio all’interno della composizione di un giardino. Si parla di paesaggio in prestito quando alcuni elementi naturali (montagne, boschi, cascate) o artificiali (edifici, torri) sono posizionati fuori dal giardino, ma sono visibili dal suo interno per via della studiata disposizione degli alberi e degli spazi. Se ad esempio un filare di alberi si interrompe per qualche metro esplicitamente per consentire la vista di una pagoda in lontananza, allora la vista di quella pagoda è un paesaggio in prestito. Per realizzare un paesaggio in prestito funzionante, quindi, il progettista di giardini deve “fondersi” con l’ambiente capendone appieno le possibilità. Questa concezione organicista del paesaggio in prestito ha riacquisito forte importanza anche nel garden design cinese contemporaneo. Secondo lo Yuanye(trattato da cui si estrapola il concetto di PPP) i paesaggi in prestito si dividono in quattro categorie: yuanjie (遠借 “prestito lontano”, come montagne o laghi) linjie (隣借 “prestito vicino”, come edifici confinanti) yangjie (仰借 “prestito in alto”, come nuvole o stelle) fujie (俯借 “prestito in basso”, come rocce o stagni). Per rendere l’idea quindi di paesaggio lontano, posizioniamo i nostri paesaggi costruiti su un piedistallo, miniaturizzandoli e posizionandoli in maniera prospettica. Questi diventeranno anche il soggetto principale di dipinti, saranno circoscritti da cornici e diventeranno dei quadri. Il paesaggio nella cultura cinese, è difatti il soggetto principali di ogni artista, in continua ricerca dell’immedesimazione nella stessa. Il nostro progetto diventa una vera e propria galleria a cielo aperto.
di Federica Cesaretti, Emi Petrini, Beatrice Speranza, Manuel Codiglione, Stefano Martinelli e Sara Violante (1° premio Mura Creative 2016)
La Via della Seta, ci riporta alle carovane di Marco Polo e alla Dinastia Han.
La nuova via della seta, annunciata pubblicamente dal presidente cinese Xi Jinping, ora si chiama Una cintura una strada, Yi dai yi lu.
La strategia mira a promuovere il ruolo della Cina nelle relazioni globali, favorendo i flussi di investimenti internazionali.
L’Italia era il punto d’arrivo dell’antica Via della Seta e resta comunque uno dei terminali strategici nella proiezione cinese nel Mediterraneo.
L’idea progettuale del giardino mette in relazione la via della seta con il gioco storico cinese Tangram, perché nello scenario (geopolitico) internazionale gli Stati rappresentano pedine che possono comporsi e scomporsi a creare una molteplicità di relazioni globali con risvolti differenti a seconda della loro posizione.
Il giardino cinese punta sull’effetto artistico e sull’armonia data dalle forme; da qui una cintura tridimensionale realizzata con un intreccio triassiale di bambù con al suo interno vele di seta. La progettazione e la cromatura del giardino è ispirata dalle forme del gioco Tangram: 5 triangoli, 1 quadrato e 1 rombo realizzati con fioriture di vari colori e specie originarie della Cina.
ad opera della classe 4A – Indirizzo DESIGN dell’Istituto d’Arte A. Passaglia (capofila Prof. G. Mottola e R. Giorgetti)
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